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Sanità

Sanità digitale, interoperabilità e IA: il Gruppo Maggioli all’Healthcare Innovation Executive Conference 2025

9 Maggio 2025

Si è tenuta a Roma l’“Healthcare Innovation Executive Conference 2025”: aziende e istituzioni a confronto per un sistema sanitario più equo e sostenibile. Dalla sfida dell’interoperabilità alla spinta dell’Intelligenza Artificiale, passando per l’attuazione del PNRR e la trasformazione del rapporto tra ospedale e territorio: questi i temi al centro dell’edizione 2025 dell’Healthcare Innovation Executive Conference, svoltasi il 5 e 6 maggio a Roma, presso The Hive Hotel.

L’evento, organizzato da The Innovation Group e parte dell’Healthcare Innovation Program 2025, ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo sanitario e dell’industria tecnologica per riflettere su come rendere il sistema sanitario italiano più integrato, equo e sostenibile. Due giornate di confronto strategico, che hanno acceso il dibattito anche su nuovi decreti normativi, cybersecurity, privacy e il ruolo cruciale dei dati nella governance della salute.

Gruppo Maggioli e Sinapsys tra i protagonisti del panel su Innovazione digitale in Sanità

Tra i relatori della sessione “Innovazione digitale in Sanità: Cloud, piattaforme, interoperabilità e Intelligenza Artificiale”, Alessandro Carellario, Responsabile PAC e Progetti Grandi Clienti del Gruppo Maggioli e Amministratore Delegato di Sinapsys, società del Gruppo Maggioli, ha offerto una visione chiara sulle priorità per l’evoluzione del sistema sanitario digitale.

«Oggi la tecnologia non rappresenta il problema – ha spiegato Carellario – abbiamo già  tutto ciò che serve per fare un salto di qualità. Dovremmo raggiungere una reale disponibilità e condivisione del dato, che consenta politiche di sistema efficaci per la salute dei cittadini e per la sostenibilità dell’intero comparto sanitario. Il vero nodo è l’interoperabilità dei sistemi e la capacità del sistema Paese di agire con coerenza, visione e regia».

Nel suo intervento, Carellario ha richiamato l’esempio del “Green Pass”, nato in piena emergenza Covid: un modello virtuoso in cui norma, metodo e tecnologia hanno lavorato all’unisono. Lo stesso spirito, ha aggiunto, andrebbe applicato oggi per affrontare le sfide cruciali poste dallo European Health Data Space, che richiederà ai Paesi membri azioni concrete entro il 2027.

Un confronto a più voci sul futuro digitale della sanità

Il panel ha rappresentato un’occasione unica di confronto tra istituzioni sanitarie regionali, aziende ospedaliere e operatori tecnologici.

Tra gli interventi istituzionali, Massimiliano Maisano, dirigente della Regione Siciliana, ha sottolineato lucidamente le sfide della Sicilia nell’attuazione dei programmi PNRR e nella valorizzazione del ruolo strategico dell’Isola come hub sanitario nel bacino euromediterraneo.

In rappresentanza delle strutture ospedaliere, Gianluca Giaconia, direttore dei sistemi informativi dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, ha richiamato la necessità di distinguere tra AI generativa e AI certificata nelle applicazioni cliniche, ponendo attenzione alla sicurezza e all’affidabilità degli strumenti.

 

Sanità e Intelligenza Artificiale: il caso Sinapsys negli screening oncologici

All’interno del confronto, Carellario ha presentato l’esperienza del Gruppo Maggioli, attraverso Sinapsys, nel campo degli screening oncologici: è in corso una sperimentazione con agenti AI per semplificare la gestione dei contact center, automatizzando l’interazione con i cittadini e garantendo un servizio attivo H24.

«Un’applicazione che ha già registrato ottimi risultati – ha sottolineato – e che tiene conto anche delle specificità linguistiche locali, come la comprensione dei dialetti: elemento tutt’altro che marginale nella comunicazione sanitaria sul territorio».

«Servono processi nuovi per accogliere l’innovazione»

L’intervento di Carellario ha evidenziato la necessità di affrontare l’innovazione in sanità in modo strutturato, andando oltre la semplice disponibilità tecnologica.

«Sanità digitale non è sinonimo di tecnologia – ha dichiarato in chiusura -. Significa interoperabilità, visione organizzativa, coraggio normativo e, quindi, tecnologia. È una sfida complessa, ma necessaria. Solo investendo ulteriormente sulla definizione di modelli condivisi, connessi a strumenti organizzativi uniformi  potremo costruire una governance capace di integrare l’innovazione nei processi così da  migliorare l’accesso e la qualità delle cure per i cittadini».

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