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Beni Culturali

Cultura e innovazione digitale: una visione per i territori pubblici

25 Luglio 2025

In un contesto in cui la trasformazione digitale accompagna sempre più da vicino le politiche di valorizzazione territoriale, il patrimonio culturale rappresenta una risorsa strategica per le Pubbliche Amministrazioni.

Musei, archivi e beni diffusi, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree interne, si stanno configurando come elementi centrali nei percorsi di innovazione. Non solo per finalità conservative, ma come parte attiva di un’infrastruttura pubblica che punta alla coesione, all’accessibilità e allo sviluppo locale.

La sfida – già in corso – è quella di consolidare strumenti e modelli che consentano alla cultura di dialogare con la trasformazione digitale in modo strutturato, sostenibile e orientato al cittadino.

Esperienze integrate di cultura e innovazione nei territori

Sinapsys è attivamente impegnata in progettualità che concretizzano questa visione, operando in contesti ad alto valore culturale e istituzionale.

Ne sono esempi significativi l’intervento all’Archivio di Stato di Bari, dove la digitalizzazione documentale si integra con la valorizzazione storica e la modernizzazione dei processi secondo le linee guida del Ministero della Cultura, e il progetto realizzato presso il Museo Archeologico di Lamezia Terme, in cui le tecnologie digitali sono state impiegate per creare nuove modalità di fruizione pubblica, in un territorio dalla forte identità e in dialogo con dinamiche di rilancio sociale e turistico.

Geografie culturali e innovazione diffusa nella PA locale 

Secondo l’ISTAT (Rapporto BES 2024), i dati del censimento dei beni culturali aggiornato al 2021 mostrano che sono presenti in Italia quasi 33mila beni, di cui oltre il 45% nei comuni con meno di 20mila abitanti. In queste aree, dove il patrimonio storico-artistico è spesso ricchissimo, esistono grandi opportunità di rilancio attraverso la transizione digitale, in sinergia con politiche per l’inclusione territoriale e la promozione turistica.

Il Piano Nazionale di Digitalizzazione (PND) del Ministero della Cultura rappresenta oggi il riferimento strategico per la transizione digitale del patrimonio culturale pubblico. Pensato per promuovere interoperabilità, accesso e sostenibilità dei processi digitali, il PND è stato recepito da numerose amministrazioni, che lo stanno traducendo in avvitià concrete, grazie al lavoro portato avanti dalla Digital Library del MiC.

Anche a livello internazionale, nell’ambito di Horizon Europe, la Commissione Europea ha promosso la realizzazione dell’European Collaborative Cloud for Cultural Heritage, un’iniziativa strategica che mira a creare un ambiente digitale collaborativo e interoperabile per la conservazione, lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è quello di supportare musei, archivi e istituzioni culturali di ogni dimensione – anche quelle con minori risorse – attraverso strumenti condivisi, soluzioni open-source e infrastrutture accessibili. 

In questo quadro, le amministrazioni pubbliche sono chiamate a costruire ecosistemi digitali collaborativi, che favoriscano la condivisione della conoscenza, l’innovazione nei modelli di fruizione e la creazione di valore pubblico di tipo sociale, educativo e turistico.

Verso una governance condivisa: innovazione pubblica e cultura digitale

L’orizzonte che si sta delineando chiama in causa una trasformazione sistemica, che affianca all’innovazione tecnologica un’evoluzione nella gestione, nelle competenze e nella visione.

In molte realtà locali cresce la consapevolezza della necessità di strumenti digitali coerenti con la missione pubblica, di una maggiore integrazione tra progettazione culturale e strategie territoriali, e di percorsi strutturati di formazione digitale e scambio interistituzionale.

In questo scenario, la collaborazione tra amministrazioni pubbliche, enti culturali e partner tecnologici assume un ruolo centrale. È proprio grazie a un approccio integrato, graduale e inclusivo che le amministrazioni possono amplificare il valore delle iniziative già in corso, consolidando alleanze durature tra cultura, territorio e tecnologia.

Una cultura pubblica aperta, accessibile, generativa

La digitalizzazione della cultura non è solo conservazione, ma un atto civico che amplia l’accesso, rafforza la partecipazione e rigenera i territori.

Quando memoria, territorio e tecnologie accessibili si integrano in visioni pubbliche condivise, il patrimonio diventa infrastruttura viva. È in questo spazio che la collaborazione tra enti, istituzioni e partner tecnologici può generare valore duraturo, inclusivo e generativo.

 

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